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Il Contratto e il Compenso dell’Animatore Turistico

L’Animazione è un lavoro a tutti gli effetti, pertanto, richiede la stipula di un contratto che avviene tra due parti: L’agenzia d’Animazione e l’Animatore.

Purtroppo però, per chi si intende di Animazione Turistica sa perfettamente che è una bella sfida disciplinare contrattualmente questa figura.

L’Articolo 11 della Legge quadro per il Turismo del 17 Maggio del 1983 dichiara che:

E’ Animatore Turistico chi, per professione, organizza il tempo libero di gruppi di turisti con attività ricreative, sportive e culturali.


IL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DEL LAVORO (CCNL)

La difficoltà nel dare il giusto inquadramento dell’Animatore turistico non è legato alla definizione che il CCNL da di questa mansione, ma per la prestazione che l’Animatore svolge.

Per capirci:

Tutti i CCNL rapportano la retribuzione alla prestazione lavorativa quantificata in “ore di lavoro”, questo però nella figura dell’Animatore turistico può generare errori di valutazione.


PROVO A SPIEGARTI MEGLIO:

L’animatore turistico vive la sua vita all’ interno del villaggio turistico e quindi è facile incappare nell’errore che l’animatore lavori 16 ore al giorno, ma non è assolutamente vero.

LA GIORNATA TIPO:

L’animatore si sveglia alle 9 del mattino, va a fare colazione e poi, in genere, alle 10.30 inizia a lavorare, ma non tutti iniziano alla stessa ora.

Ciò che detta l’effettivo orario di lavoro è il programma di Animazione.

A pranzo gli Animatori mangiano insieme agli ospiti, così come a cena, così come usufruiscono degli stessi servizi (bar, lavanderia, piscina, spiaggia) degli Ospiti.

È certo che mentre l’animatore, ad esempio, gusta un caffè al bar dopo pranzo venga avvicinato dagli ospiti con cui è inevitabile scambiare due parole.

Sorge quindi spontaneo chiedersi: in questo momento l’Animatore lavora oppure no?

La risposta non può che essere negativa, poichè l’animatore turistico è al lavoro, secondo la definizione di legge, quando svolge la sua mansione all’interno del programma d’intrattenimento.

Parlare con gli ospiti al bar, al ristorante o per i viali del campeggio non può in alcun modo essere considerato lavoro, altrimenti veramente si rischia di lavorare 16 ore al giorno.


Questa introduzione risulta fondamentale per poi andare al cuore del nostro intervento:

Il compenso è chiaramente rapportato al livello d’inquadramento (che dipende dall’esperienza e dalle competenze) nonché all’orario di lavoro effettivamente svolto.

Pensiamo ad esempio ad un addetto Mini Club:

Il programma di lavoro prevede 2 ore di Mini Club la mattina, 2 il pomeriggio e 30 minuti di Baby Dance la sera (gli orari sono indicativi, proprio perchè dipende dalla struttura e da come si organizza la giornata d’Intrattenimento)

L’orario massimo di questo animatore è chiaramente 4,30 ore, un part – time.

Chiaramente ci sono anche quegli animatori che lavorano full time, ad esempio il capo animazione che ha il compito fondamentale di gestire l’intero team di animazione e supervisionare tutte le attività.

Per questo motivo negli anni si è stabilito un compenso “standard” che viene riconosciuto mensilmente a qualsiasi ANIMATORE A PRIMA ESPERIENZA


RIASSUMENDO:

Ad oggi ciò che veramente manca è un CCNL studiato esclusivamente per gli Animatori turistici.

Nonostante ciò le agenzie devono assolutamente garantire e tutelare i loro lavoratori anche in caso di malattia o infortunio sul lavoro, devono assumersi il rischio d’impresa e calcolare le variabili tipiche di un’attività imprenditoriale.

Accade molto spesso, che i ragazzi data la loro giovane età, la “fretta” di iniziare a lavorare e guadagnare qualche “soldino” non prestino la giusta attenzione all’ agenzia a cui inviano il CV e pensano: “prima o poi qualcuno mi prenderà” , incappando quindi in situazioni scomode e trovandosi di fronte ad agenzie che non garantiscono dei contratti, non vi seguono, non vi assicurano o non vi retribuiscono correttamente ecc..

L’ Animatore turistico è una persona che lavora per rendere piacevole e qualche volta indimenticabile la vacanza di altre persone.

Non potrà mai essere sostituito da una macchina o da un processo industriale.

Pertanto occorre assolutamente tutelare con veri e proprio contratti chi sceglie questo lavoro come lavoro per la vita, ma anche chi, per passare un’estate diversa, decide di mettersi in gioco.

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